La rabbia e i timori nelle palestre teramane: “Il Governo ci ha preso in giro”

Illusi con una settimana di verifiche, i titolari si ritrovano di nuovo a chiudere con gravi danni economici

TERAMO – Li hanno illusi che avrebbero fatto trascorrere una settimana per dar modo a quei (pochi) che non avevano ottemperato alle disposizioni del nuovo decreto, di mettersi in regola. E invece era l’ultima settimana di… vita concessa dal premier Conte ai titolari di palestre, prima di recitare il requiem delle loro attività.

Tra i provvedimenti del nuovo Dpcm, che colpiscono al cuore l’economia di un’Italia già in ginocchio o con le gambe tagliate, c’è in particolare quello che chiude le palestre e le piscine che sta facendo ribellare tanta gente. Per questo settore in molti casi, dopo il rovinoso lockdown di marzo, quest’altra chiusura rappresenta una mazzata dalla quale difficilmente molti gestori non si riprenderanno, e ai quali nemmeno i paventati ristori (semmai ce ne saranno) potranno servire per lenire la grave difficoltà.

E’ il caso di molte palestre teramane, che si trovano dinanzi a un grosso problema: “Possiamo accettare tutto ciò che viene fatto in buonafede – scrivono i titolari di alcune palestre teramane -, ma essere oggetto di un macabro divertimento da parte di chi ci governa prendendoci in giro per una settimana, nella quale avrebbero dovuto verificare lo stato delle palestre, ma che invece è trascorsa senza che nessuno abbia verificato nulla, dimostrando così, di fatto, di volerci infliggere una ingiusta penalizzazione ed anche mortificazione facendoci passare per gli untori responsabili della diffusione del virus. Ci scusiamo a nome e per conto di questi irresponsabili che pensano di scaricare le proprie colpe sugli altri salvaguardando le loro poltrone”.

E senza perdersi d’animo, di nuovo con grande sacrificio, come durante il lockdown in cui hanno speso denaro e tempo per rendere le loro palestre in regola con la sanificazioni, i percorsi, i numeri chiusi e tutte le altre regole anti-Covid, le palestre cittadine si riorganizzano per continuare ad offrire alla propria clientela il consueto servizio: “Non appena avremo a disposizione il quadro di questa ennesima penalizzazione che subiremo ancora dopo otto mesi di sacrifici di tutti i generi – dicono -, vi informeremo delle iniziative che riusciremo a mettere in atto fino al 24 di Novembre per dare in qualche modo una continuità didattica al nostro rapporto“.